I sogni e le interpretazioni da me proposte

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Sogno n. 126

Scoprivo una stanza che era ancora dipinta con la vernice che aveva dato papà. Ero contento per la scoperta di questa vernice originale e volevo acquistarne dell'altra uguale per riverniciare. Riuscivo a rintracciare il numero di telefono della ditta che aveva prodotto quella vernice ma avevo il dubbio che, nel frattempo, il numero fosse cambiato o che la ditta non esistesse più. Comunque telefonavo, parlavo con la ditta e mi dicevano che la vernice c'era ancora.
A quel punto avevo il dubbio che la vernice, pur avendo lo stesso n° identificativo, fosse cambiata nei suoi componenti, considerati gli anni che erano trascorsi. Pensavo anche che, comunque, il colore esterno dovesse essere uguale, quindi decidevo di comprarla ma, mentre mi svegliavo, mi veniva il pensiero fulmineo che quella vernice era quella di papà, non la mia !


Tra le tante critiche malevole che si fanno all'analisi c'è anche quella secondo la quale il paziente finirebbe per ragionare con le stesse idee dell'analista (simbolo del padre). Una specie di plagio, insomma.
Questo sogno dimostra quanto sia infondata questa accusa. In un primo momento, infatti, nel sogno c'è il desiderio perfino ossessivo di ricalcare esattamente le orme del padre ma alla fine il sognatore ha la consapevolezza improvvisa di possedere una propria personalità distinta, separata e diversa da quella del padre. Questo è il primo passo verso l'emancipazione dai valori semplicemente "trasmessi".
Non è escluso che il paziente, adesso, possa decidere di usare ancora la stessa vernice usata dal padre ma in questo caso lo farebbe solo perché quella vernice "gli piace" e non più perché è quella che ha usato il padre.

Per poter sviluppare una propria personalità autonoma è necessario distinguersi, separarsi, differenziarsi.
Bisogna precisare, però, che questo processo non implica necessariamente il rifiuto di tutto quello che ci è stato trasmesso. Implica solo il ripensare criticamente i valori trasmessi per verificare quali ci convincono e quali invece no. Relativismo morale, allora ? No, perché certi valori fondamentali vengono sempre riconosciuti e fatti propri quando lo sviluppo della personalità è avvenuto in modo equilibrato.


Sogno n. 127

Non ricordo molto del sogno. Ricordo solo che, in due casi, qualcuno che sembrava essere il più sporco (in senso morale), poi si rivelava essere il migliore o, per lo meno, quello utilizzabile.

Ecco il punto di svolta di un'analisi: finalmente si scopre che lo sporco, quello che si sentiva di avere dentro, non lo è affatto, anzi è addirittura la parte migliore o, per lo meno, qualcosa che può essere utilizzato, quindi qualcosa da non rifiutare e buttare via.

Da questo momento in poi, nell'analisi le resistenze diminuiscono progressivamente. Infatti, non si è più convinti come prima di dover mettere le mani in una pattumiera ma si comincia a sentire che le mani possono essere affondate in un forziere pieno di ricchezze e di risorse !


Sogno n. 128

Vedevo una scala lunga, mi pare metallica. In ogni modo era robusta. Era posta verticalmente lungo una parete liscia. Notavo che era faticoso arrampicarsi. Questa fatica derivava dal fatto che fosse così verticale. In questo modo, infatti, il proprio peso era sbilanciato all'indietro perciò si era costretti a fare forza solo con le braccia. Direi che avevo il timore di non farcela. Sarebbe stata meglio una scala inclinata. In questo modo il peso avrebbe gravato sulla scala e non verso l'esterno: non ci sarebbe stato bisogno, quindi, della forza aggiuntiva delle braccia.

Salire una scala è simbolo dell'elevarsi, del crescere, del maturare, quindi del processo che si verifica durante l'analisi. Questo processo non è una passeggiata e in certi momenti può far comparire il timore di non farcela.

Talvolta c'è proprio il rifiuto esplicito di crescere. Una volta una paziente mi disse chiaro e tondo, all'inizio dell'analisi: "Fammi pure tutto ma non farmi crescere, io non voglio crescere ! ".
A parte l'ingenua convinzione che l'analista possa fare tutto, c'era l'idea che la guarigione e la crescita possano essere disgiunte, come se non fossero le due facce della stessa medaglia !

Tornando a questo sogno, di positivo va rilevato che, comunque, il paziente ha la sensazione che la scala sia robusta. Lui l'avrebbe preferita anche un po' più comoda. Gli si può dare torto ?


Sogno n. 129

Una donna mi chiedeva se avessi ripreso a cavalcare. Le rispondevo di no ma che lo avrei fatto, forse tra poco. Di fatto mi chiedevo perché non cavalcassi, perché non avessi ripreso a farlo. Non facendolo, mi pareva di ingannare me stesso.

Il cavallo rappresenta l'energia vitale, l'energia delle emozioni, l'energia che fluisce e trasporta.
Il paziente sente che questa energia è ritornata e prova il desiderio di usarla. E' anche convinto che, se non lo facesse, ingannerebbe se stesso.

Dopo avere coltivato la vigna con fatica e a lungo, questo è il momento della vendemmia. Sarebbe sciocco e ingannevole non approfittarne. 


Sogno n. 130

Ho sognato che stavo perdendo alcuni denti, ..... sentivo che si muovevano in bocca, allora andavo a guardarmi in uno specchio che aveva, sotto, un piccolo lavandino. Terrorizzata, pensavo subito: "Dovrò andare dal dentista per farmeli risistemare".
La cosa strana era che nello specchio non vedevo il mio viso ma quello di una persona a me sconosciuta.
Raccoglievo questi denti in un pezzo di carta e li mettevo dentro il lavandino, che si era otturato, cosicché i denti navigavano in un'acqua sporca di sangue. Poi, vedendo che nella bocca i denti si muovevano ancora, cercavo di sistemarne due che erano più lunghi e diseguali (sistemarli nel senso di farli tornare pareggiati).
Nel sogno avevo la sensazione che avrei perso questi denti ma, in effetti, loro si muovevano solamente.
Mentre facevo tutto questo, vedevo passare una ragazza che non conoscevo e che non si fermava ad aiutarmi.

Mi sono alzata sconvolta e piena di terrore poiché conosco la credenza popolare secondo la quale sognare che si perdono i denti significa la perdita di parenti.

Ho ricevuto questo sogno da una visitatrice del mio sito e lo pubblico volentieri perché è un sogno classico e abbastanza frequente. Ne ho molti dello stesso tipo ma preferisco raccontarvi questo perché è molto chiaro e sintetico.

I denti sono la prima parte dell'apparato digerente. Ad essi spettano due compiti essenziali: STACCARE il boccone (qui non è il caso di tirare in ballo la buona educazione in quanto è comparsa solo molto tardi durante l'evoluzione della specie) e MASTICARLO.

L'atto dello STACCARE-MASTICARE il boccone si concretizza nel prendere qualcosa dall'ambiente esterno per introdurla nel proprio organismo al fine di ricavarne l' ENERGIA necessaria per vivere.
Ecco perché i denti si prestano molto bene a rappresentare la capacità di procurarsi l'energia in generale, quindi anche quella psichica.

Pertanto, chi sogna di perdere i denti è una persona che sente diminuita la propria capacità di ricavare dalla vita gli indispensabili stimoli energizzanti, propulsivi. Possiamo anche dire, una persona che sente di affrontare la vita con una "grinta" insufficiente.

Il volto visto nello specchio è quello di una sconosciuta perché la sognatrice non è ancora consapevole di questo suo problema. A volte capita che queste persone cerchino di rassicurarsi producendo una intensa iperattività. In questi casi il comportamento visibile sembra smentire la reale situazione interiore.

In ogni modo, in questo caso la situazione è meno grave di quanto sembri in quanto la sognatrice teme di perdere TUTTI i denti ma, in effetti, quelli che sono ancora in bocca si muovono soltanto. Oltre questo, lei sa che la situazione può essere risolta andando dal dentista, quindi non tutto è perso, c'è ancora speranza.

Non conoscendo la sognatrice, è impossibile capire il significato della sconosciuta che passa senza dare il suo aiuto. Ci vorrebbero delle associazioni.

Detto questo, i sogni di perdita dei denti possono riferirsi anche ad un altro significato. Si tratta sempre della sensazione di perdere energia vitale ma questa volta per un motivo preciso e specifico: la masturbazione.
E' noto, infatti, che gli educatori usavano spesso (e forse qualcuno lo fa ancora) una minaccia di questo tipo per cercare di distogliere i giovani dalla pratica onanistica: "Ti viene l'esaurimento", "Diventi scemo/a", ecc.
A parte questa minaccia, nella nostra società è molto diffusa la convinzione che l'energia che si manifesta nell'orgasmo sessuale sia energia sottratta ad altre funzioni. Esempio: gli atleti che si astengono dai rapporti sessuali nei giorni che precedono le loro prestazioni sportive per non "indebolirsi" e diventare meno grintosi.

Questo sogno contiene anche un'immagine che non fa parte dei sogni tipici di questa categoria. Si tratta dei denti messi nel lavandino otturato e galleggianti nell'acqua sporca di sangue.

Anche qui ripeto che, non conoscendo la sognatrice, è impossibile interpretare. Posso solo rilevare che i denti sono anche simboli fallici e che il lavandino è un simbolo femminile (contenitore).
Se si tiene presente che un lavandino di solito riceve acqua SPORCA e che in questo caso il lavandino è anche otturato e con del sangue, se ne potrebbe ricavare l'ipotesi che il rapporto sessuale (o la prospettiva del rapporto sessuale) venga vissuto dalla sognatrice in modo non propriamente piacevole.


Sogno n. 131

Mi vedevo sparare con un grosso fucile automatico. Mi dispiaceva uccidere i beccaccini e mi chiedevo se non si sarebbe potuto fare altrimenti ma non era possibile, la caccia era questa, non c'era altro metodo, lo sparargli era l'unico sistema per prenderli, toccarli, raggiungerli.

La persona che ha fatto questo sogno è convinta (a livello profondo) che l'unico modo per entrare in contatto con gli altri sia l'aggressività. Questa modalità non gli piace, non corrisponde alla sua natura profonda ma non ne conosce altre, almeno per il momento.


Sogno n. 132

..... ad un certo punto, mio malgrado, mi trovo ad assistere ad un controllo. Una donna (forse una suora) apre con autorità la porta di un bagno (forse è un asilo). Dentro ci sono tanti ragazzi e ragazze che si stanno divertendo molto.... si spogliano tranquillamente senza vergogna ma non ci sono implicazioni sessuali.
Mi piace guardarli, mi dà un senso di euforia e di gioia ma la donna che poco prima aveva aperto la porta per controllare cosa stesse accadendo, pensa che questo non si fa. Credo sia una suora perché rimane sconvolta alla vista di questi giovani di sesso diverso che stanno insieme nel bagno. Arriva anche il sindaco per controllare ed anche lui è arrabbiato e dice che prenderà provvedimenti.
Io sono angosciata da tutta questa severità per una cosa così innocente e ingenua.
Il sindaco si allontana ed io.... decido di raggiungerlo.... decido di scendere le scale per affrontarlo e bloccarlo. Sono un po' preoccupata perché, in fin dei conti, è il sindaco e quello che gli dirò potrà ritorcersi contro di me ma, superata la prima fase di incertezza, comincio a sputargli in faccia una serie di rimproveri miranti a difendere la libertà dei ragazzi di divertirsi. Sono ben altre le cose per le quali un sindaco dovrebbe arrabbiarsi !
Da parte sua non c'è la reazione catastrofica che mi aspettavo, nessuna punizione, anzi rimane sconcertato e pensoso. Nel frattempo viene raggiunto da sua moglie (questa donna esiste veramente, nella realtà, e vende speciali strofinacci in microfibra la cui particolarità consiste nel rimuovere lo sporco in profondità usando solo acqua. Ammiro molto questa donna perché trasuda simpatia e gioia di vivere nonostante abbia una malattia grave, la ammiro perché affronta il suo male cercando i rimedi adatti ma senza ribellarsi, senza rifiutare aprioristicamente la possibilità di ammalarsi).
Mentre il sindaco la abbraccia affettuosamente, io gli dico che ha vicino una donna meravigliosa e se la deve tenere ben stretta. Mentre gli dico queste parole.... ci commuoviamo tutti e tre e ci abbracciamo teneramente.
Mi sento felice come quando si assiste ad uno spettacolo che coinvolge persone e sentimenti nobili.

Il sindaco e la suora rappresentano i genitori, l'autorità, il Super-io, il giudice interno (una suora viene chiamata anche MADRE).
La loro reazione a quanto accade nel bagno ci fa capire quale tipo di educazione abbiano impartito alla figlia (la sognatrice), un'educazione troppo severa che vede il male (sesso) anche là dove non c'è, vale a dire dove c'è semplice innocenza e divertimento senza malizia.
La sognatrice, però, non è più disposta ad accettare passivamente questa istanza morale troppo severa che le è stata trasmessa dai genitori e la contesta con decisione, anche se ancora con un residuo di timore.

Da notare che la sognatrice, per raggiungere il sindaco, SCENDE dei gradini. Questo sta ad indicare che il giudice interno non occupa più una posizione ELEVATA quindi non sovrasta più, non  incombe più, non opprime più.

Il modo in cui reagisce il sindaco è indicativo di molte scoperte analoghe che si fanno durante l'analisi: le aspettative catastrofiche rispetto ad una nostra azione immaginata sono sempre smentite dai fatti, quello che succede effettivamente è sempre meno terribile di quanto avevamo immaginato.

Il significato della figura della moglie del sindaco diventa comprensibile appena si viene a sapere che la sognatrice, fino a poco tempo fa, rifiutava tutto quello che in se stessa non era perfetto. Come conseguenza  rifiutava la nevrosi non solo per la sofferenza che le procurava ma, e forse soprattutto, perché rappresentava una MACCHIA che sciupava l'immagine di se stessa che si era creata, un'immagine perfetta, idealizzata .

Inoltre, lei rifiutava la malattia come fanno tutti i malati ma si aspettava di guarire per il solo fatto di venire alle sedute, cioè senza metterci niente di suo come impegno diretto, personale. Secondo lei, la guarigione era un peso che gravava esclusivamente sulle spalle dello psicoterapeuta.
Il sogno, invece, le indica quale dovrebbe essere l'atteggiamento appropriato da assumere nei confronti di una malattia, vale a dire l'atteggiamento assunto dalla moglie del sindaco.

Il sogno dice anche che lo sporco in profondità (quello che si trova nell'inconscio) può essere rimosso impiegando solo ACQUA cioè le EMOZIONI (vedi gli speciali strofinacci in microfibra venduti dalla moglie del sindaco).

Questo sogno è comparso in una fase dell'analisi in cui la paziente ha cominciato a rendersi conto che la sua aspettativa di guarire senza fare niente era più adatta ad una bambina che ad una persona adulta, cioè che equivaleva a pretendere che il mal di pancia scomparisse senza prendere la purga.

La moglie del sindaco, invece, si comporta da persona adulta, cura la sua malattia e nello stesso tempo non perde la gioia di vivere perché sa che il rischio d'ammalarsi fa parte della vita. Lei non rifiuta a priori la malattia, non la considera un torto, un'ingiustizia, una macchia di cui vergognarsi, una ferita narcisistica.

Quando noi assumiamo un atteggiamento sbagliato nei confronti delle vicende della nostra vita, molto spesso l'inconscio ci manda un sogno come questo in cui viene rappresentato-indicato l'atteggiamento giusto da assumere, offrendoci così la possibilità di prendere coscienza dell'errore e di correggerlo.

Come terapeuta, anch'io avrei potuto richiamare l'attenzione della paziente su questo suo atteggiamento non appropriato nei confronti della propria nevrosi ma non avrei mai avuto lo stesso potere di persuasione posseduto da questo sogno. Infatti esso non è una voce che viene da fuori, da un'altra persona, da un estraneo, esso proviene dal suo stesso interno, esso è "farina del suo sacco" !


Sogno n. 133

..... mi imbatto in due donne e un neonato. Sono madre e figlia e stanno prendendo il loro passeggino in mezzo a tanti altri per andarsene. Parlano in napoletano. Solo all'udire quel dialetto provo un senso di repulsione verso di loro, perché considero i napoletani gente rozza, litigiosa, imbrogliona, scansafatiche e ladra, almeno in gran parte. Il loro passeggino è il più sporco e il più malridotto, come volevasi dimostrare !
Attardandomi nel guardarle, però, ascolto i loro discorsi e mi rendo conto che non sono poi così male. In effetti non si può fare di tutta l'erba un fascio, le situazioni vanno valutate caso per caso e, soprattutto, dopo che se ne conoscono tutti gli aspetti.

Anche qui ci troviamo di fronte ad una fase positiva dell'analisi, quella in cui si comincia ad essere capaci di pensare buttando a mare i pregiudizi e prendendo in considerazione solo i fatti oggettivi.

Questo nuovo comportamento messo in atto nel mondo esterno (verso le due napoletane), caratterizzato dall'equilibrio e dall'oggettività, non piove dal cielo. Esso è l'effetto di un processo di crescita grazie al quale viene abbandonata la semplicistica (ma rassicurante) visione manichea del mondo interiore: da una parte tutte le emozioni BUONE, dall'altra tutte le emozioni CATTIVE.

A questo punto scompare la scissione nevrotica della personalità, le parti cominciano a dialogare e tutta l'energia prima spesa per tenere lontano il supposto MALE interno diventa disponibile per i contenuti piacevoli della vita e per realizzare nuovi progetti. Come dire: a questo punto SCOPPIA LA PACE !

Il sogno che segue è un altro esempio di questo processo di superamento delle coppia drasticamente oppositiva MALE-BENE.


Sogno n. 134

.... inseguo mio marito che sta rincorrendo alcuni malviventi. Scendo a perdifiato centinaia di gradini con la ferma decisione di impedire l'inutile spargimento di sangue che sta per compiersi.... poi mi ritrovo, con mio marito, seduta ad un bar. Veniamo avvicinati da una famiglia di zingari che ci chiedono l'elemosina. Io ho paura che mio marito combini qualcosa di brutto. Invece, anche se contrariato, gli regala qualcosa. Io ho paura che gli zingari non siano soddisfatti della nostra offerta e quindi ci facciano del male, invece si allontanano per sedersi ad un tavolo poco più avanti.
Nonostante il disprezzo che provo per loro, mi rendo conto che sono gente mite e LA MIA PAURA SVANISCE.

Per l'interpretazione vedere il sogno precedente.


Sogno n. 135

Cammino su un lungomare molto ampio. Il muro del lungomare ha una falla dalla quale il mare in burrasca si precipita sulla strada. La cosa strana è che il mare è in burrasca solo attorno alla falla.

La differenza tra questo sogno ed altri analoghi consiste nel fatto che in questo caso la situazione psicologica è meno drammatica. Innanzitutto perché le difese (muro) nel loro complesso tengono (c'è solo una falla) poi perché il mare è in burrasca solo nella zona della falla.
Stando così le cose, si può prevedere che questa analisi non incontrerà difficoltà insormontabili.


Sogno n. 136

Ho sognato un bambino zingaro, sporco, con la cacca. Aveva bisogno di essere pulito ma non mi andava di farlo. Poi, però, mi facevo coraggio e lo pulivo. A quel punto mi piaceva ed era bello, mi ci affezionavo addirittura.

Nei sogni gli zingari sono spesso il simbolo delle parti di noi stessi che non rispettano le regole socialmente stabilite, delle parti considerate moralmente sporche.
In questo caso lo sporco è addirittura doppio in quanto si tratta di uno ZINGARO che è anche sporco di CACCA.

Stando così le cose, si può capire la riluttanza della sognatrice a mettere le mani lì dentro !
Per fortuna lei riesce a superare questo primo impulso e così può scoprire che anche quelle parti possiedono aspetti belli e piacevoli. Nel caso specifico si tratta di un bambino cioè di una parte che possiede energia, vitalità e che è destinata a crescere.
Il bambino potrebbe anche rappresentare l'infanzia della sognatrice fino a quel momento considerata "sporca" a causa di pulsioni proibite manifestatesi a quel tempo.


Sogno n. 137

Premessa: nella realtà, quando cerco di caricare la batteria del mio telefonino utilizzando la presa di casa mia, spesso non si ricarica. Quando uso la presa dell'ufficio, invece, la batteria si ricarica regolarmente. 
Ecco il sogno che ho fatto.

Provavo a caricare la batteria del mio telefonino servendomi dello spinotto di un collega d'ufficio. Questa volta tutto funzionava alla perfezione. Evidentemente il guasto stava nel mio spinotto.

Qui possiamo prendere in considerazione parecchi simboli: la casa, il telefonino, la batteria, lo spinotto, la presa, il collega.

Prima di tutto bisogna rilevare che la spiegazione con la quale si chiude il sogno contrasta con l'esperienza fatta dalla sognatrice nella vita reale.

Vediamo perché. Nella realtà lei sa che la causa del mancato funzionamento sta nella PRESA (
quando uso la PRESA dell'ufficio... la batteria si ricarica), invece nel sogno crede che stia nello SPINOTTO (evidentemente il guasto stava nel mio SPINOTTO).

Perché questa discrepanza ? Sembra una contraddizione ma tutto diventa comprensibile se si pensa che ci sono donne che considerano (a livello profondo) la propria clitoride come un pene malriuscito-imperfetto, quindi un pene che non funziona. Ecco perché nel sogno lo spinotto-pene del collega-uomo, invece,
funziona alla perfezione.

Ho precisato "a livello profondo" perché queste donne, a livello cosciente, quasi sempre pensano e dicono con tono veemente: "Io sono orgogliosa di essere donna ! ".
Purtroppo per loro, le cose stanno diversamente e i sogni come questo lo dimostrano in modo difficilmente confutabile.

Quando ho fatto notare alla paziente che l' ENERGIA sta nella PRESA e non nello SPINOTTO, mi ha guardato con sorpresa, come se si rendesse conto solo in quel momento di una evidenza addirittura ovvia.

Queste donne cominciano ad apprezzare i propri genitali e la propria femminilità solo nel momento in cui fanno questa scoperta: l'energia sta nella PRESA !

Messaggio contenuto nel sogno: "A livello inconscio sei convinta che la tua depressione derivi dal possedere uno spinotto-pene fasullo. Confronta questa tua convinzione inconscia con quanto ti risulta dalla realtà, vale a dire che è la PRESA che bisogna riparare, non lo spinotto ! "
La PRESA è il modo in cui la sognatrice ha finora vissuto la propria femminilità.


Sogno n. 138

Spesso mi capita di sognare situazioni e ambienti attuali in cui, però, agiscono vecchi amici e compagni di scuola che non vedo più da anni e con i quali non sono più in contatto.
Ad esempio, ora che sono uno studente universitario, sogno che frequentano le lezioni con me i miei vecchi compagni delle medie o addirittura delle elementari . Non sogno mai i miei attuali compagni nonostante li veda tutti i giorni e, dei vecchi compagni, sogno con più frequenza quelli con cui sono rimasto meno in contatto.
Non penso sia semplice nostalgia dei vecchi amici dal momento che ho un rapporto migliore con quelli attuali.

Questo sogno mi è stato spedito da un visitatore del mio sito. Non conoscendo niente della sua vita, posso solo azzardare delle ipotesi molto generiche.
Sembrerebbe che in lui sia rimasto qualcosa che continua ad attirarlo verso il passato, verso la sua infanzia, qualcosa di non sperimentato a suo tempo e che, proprio per questo, chiede insistentemente (questo tipo di sogno è ricorrente) di essere vissuto per consentire il passaggio alle fasi successive della maturazione.

Il fatto che i compagni sognati più spesso siano quelli con i quali il giovane è rimasto meno in contatto mi fa pensare che i contenuti infantili da recuperare siano quelli più lontani dalla sua coscienza.


Sogno n. 139

Andavo in banca per incassare un assegno ma, dopo due ore, ancora non mi avevano pagato. Allora protestavo con il direttore, anche perché sapevo che i fondi c'erano.

L'analisi è lunga. Questa paziente, invece, vorrebbe goderne i benefici con la stessa facilità e rapidità con le quali si incassa un assegno in banca. E allora protesta (lo fa anche con me) con l'atteggiamento tipico e infantile delle persone che PRETENDONO dalla vita ma senza impegnarsi e senza lavorare.
Non è un caso che il sogno cominci proprio nel momento in cui c'è da INCASSARE, senza fare alcun riferimento al "come" lei è entrata in possesso dell'assegno.
Sarebbe stato diverso se il sogno avesse detto: "Mi avevano pagato lo stipendio con un assegno".

Con questo tipo di pazienti ci vuole molta, molta pazienza perché sono inclini a "fermarsi" continuamente per protestare che non si arriva mai, senza rendersi conto che, fermandosi, non fanno altro che ritardare ulteriormente l'arrivo: una difesa come tante altre.
Di solito questo comportamento si accompagna con la convinzione che, per guarire, basti andare alle sedute e pagarle. E' la concezione "medica" della psicoterapia: "Io lo pago e lui mi deve guarire".
Purtroppo non è così, anche il paziente deve metterci del suo, oltre il tempo e i soldi !

Si potrebbe obiettare che due ore di attesa per incassare un assegno sono oggettivamente troppe ma l'errore sta proprio nel credere che una psicoterapia sia equiparabile alla semplice operazione di incassare un assegno.

Unico lato positivo del sogno è che lei ha fiducia nell'analisi: i fondi ci sono. Si tratta solo di modificare le aspettative circa il modo in cui possono essere incassati.

Nel prossimo sogno troviamo la conferma che la sognatrice si aspetta che siano "altri" a cavare le castagne dal fuoco per lei, a risolvere i suoi problemi.


Sogno n. 140

Sto scendendo una scala alla quale mancano alcuni scalini nella parte terminale ma, sapendo che sono reduce da un incidente, qualcuno tira fuori i gradini facendoli ruotare da sotto la scala.

Per l'interpretazione, vedi sogno precedente.

Il vantaggio di lavorare con i sogni consiste in questo: se sei sulla strada giusta, i sogni successivi lo confermano; se sei su quella sbagliata, i sogni successivi smentiscono le interpretazioni errate.


Sogno n. 141

Scendo una scala all'aria aperta, dalla quale scorgo il mio giardino. Penso: "Quando torno voglio dare uno sguardo d'insieme al giardino perché sono sicura che deve essere bellissimo con tante rose fiorite".
Quando torno vado in giardino e vedo dei pezzi di legno che possono essere utilizzabili. Ho paura che possano rovinarsi ma in seguito mi accorgo che sono protetti da una tettoia.

Il giardino può essere ordinato o disordinato, come la nostra mente, come la vita interiore. In questo caso, non solo è ordinato ma è anche bellissimo grazie alle rose.
L'albero-vita è protetto e quindi non corre alcun pericolo di rovinarsi.

La sognatrice si trova nella fase dell'analisi in cui si scopre che dentro di noi non ci sono soltanto il senso di sporco e i sensi di colpa. A questo punto la strada è in discesa... scompare il comprensibile rifiuto di procedere.

Si può aggiungere che lei "scende" una scala: simbolo dell'entrare nelle profondità di noi stessi.


Sogno n. 142

Mi trovo in una pianura squallida in cui ci sono solo alti cumuli di terra. Io sono seduta su una montagnola ed osservo la pianura sotto di me dove ci sono due gemelli * che si stanno divertendo con i fuochi d'artificio. Io li guardo impaurita, ho il timore che prima o poi me ne facciano esplodere qualcuno addosso. Però non mi muovo. Dopo un po', uno dei due mi si avvicina con in mano il bastoncino con il quale accende i fuochi dopo avere imbevuto di benzina l'ovatta che è avvolta sulla punta.
Mi chiede di aprire le gambe ed io lo faccio, dopodiché mi fa notare che sono piena di bolle nell'inguine e fa per avvicinarci il bastoncino per medicarle. Io mi ritraggo impaurita, ho paura che mi bruci. Lui mi rassicura dicendo che da quella medicazione ricaverò un beneficio e inizia a disinfettare le bolle con la benzina. Le bolle non spariscono immediatamente ma non posso fare a meno di constatare che non mi ha bruciato come invece temevo.

* Questi gemelli esistono veramente. Gestiscono un distributore di benzina. Io li conosco e mi fido di loro completamente perché sono bravissime persone.

La prima parte del sogno ci fa capire la sensazione di squallore e solitudine che la sognatrice sta provando in questa fase della sua vita.

Per farvi capire qual'è il significato simbolico dei due gemelli, devo dire una cosa che avrei preferito tacere ma il sogno è questo e devo accettarlo così com'è. Se tacessi questo particolare, tutto il sogno resterebbe incomprensibile.

Allora, nel mio studio c'è un quadro con una foto di S. Freud e questa paziente, di tanto in tanto, la guarda e mi ripete che ci assomigliamo come due gocce d'acqua (i due gemelli).
Non ha importanza se questo sia vero o no. A noi qui interessa solo sapere che lei la pensa in questo modo.

I due gemelli gestiscono un distributore di benzina: poiché la paziente soffre di crisi depressive e poiché la depressione è prevalentemente mancanza di ENERGIA , lei vede nella coppia analista-Freud il "luogo" in cui potersi rifornire di energia-benzina.
Agli occhi della paziente, però, i due gemelli non si limitano a distribuire benzina-energia, giocano anche con i fuochi d'artificio.
Sappiamo tutti che questa seconda attività è caratterizzata da due aspetti, uno gradevole e uno pericoloso: se da un lato i fuochi sono belli, divertenti, piacevoli da guardare, dall'altro devono essere maneggiati con cautela e solo dalle persone appositamente addestrate per questo.

Possiamo anche aggiungere, di sfuggita, che i fuochi d'artificio rappresentano una bellezza che parte da SOTTO (inconscio) e sale verso l'ALTO (coscienza). Durano poco, è vero, ma vengono rimpiazzati da quelli che vengono dopo, in un fluire continuo.

I fuochi d'artificio (aspetto bello-piacevole della vita) vengono accesi, nel sogno, con la benzina-ENERGIA. Come dire: possono permetterseli solo quelli che non sono depressi, nel caso specifico i due gemelli (analista-Freud). Lei non accenna ad un sia pur minimo divertimento da parte sua, nomina i fuochi unicamente per dire che procurano diletto ai gemelli, e solo a loro.

Lei ha paura ma per fortuna non si muove, non fugge come aveva sempre fatto in precedenza. Adesso ha fiducia, completamente fiducia. Adesso l'alleanza terapeutica è davvero solida.

A questo punto comincia la seconda parte del sogno, importantissima, quella in cui si può vedere quanto radicalmente si sia trasformato il modo in cui la sognatrice percepisce ,a livello profondo, l'intervento "terapeutico" dell'analista. Vediamo.


Per valutare adeguatamente il cammino percorso da questa paziente, si confronti la funzione "terapeutica" che in questo sogno lei attribuisce al fallo, con la "minaccia" che invece vede nel fallo in un altro sogno in cui fa l'amore con il suo partner e si accorge che nel meato urinario di lui è infilata una pallottola di pistola che, per giunta, è anche del tipo "esplosivo" !

Mi par di sentire, dopo questa interpretazione, l'accusa di "fallocrate".  Spiacente, questo sogno l'ha fatto una donna. "Da te plagiata! ".... duri da "schiodare", i pregiudizi... !

Questo sogno fa anche giustizia delle tante scempiaggini dette e scritte a proposito del ruolo svolto dallo psicoterapeuta durante l'analisi. Eccone una: "Noi aiutiamo semplicemente il paziente a guarire da se stesso perché solo lui possiede i mezzi per guarire".
Ascoltato con le mie orecchie da una psicoterapeuta americana: "Il paziente è un Dio ! ".
Dio ci scampi ! .....  :-)


Sogno n. 143

Mi rendevo conto che per me era un grosso problema affrontare le persone alle quali devo chiedere di pagarmi la parcella. Mi sembra di avere anche pensato che era questo che mi rendeva difficile esercitare la mia professione. Nel sogno, però, c'era anche l'idea che potevo intervenire per modificare attivamente questa situazione. Mi dicevo, infatti, che bastava lavorare bene: in questo modo i miei clienti sarebbero stati contenti di pagare, di modo che sarebbero stati loro a cercarmi, così non avrei dovuto affrontarli.

Qui possiamo vedere un cambiamento in meglio nel modo di organizzare la propria vita ma tale cambiamento rappresenta solo il 50 % di quello che sarebbe disponibile. Questo paziente, infatti, aveva due problemi: lavorava in modo poco efficiente e mancava di grinta, per cui preferiva perdere i soldi che un cliente gli doveva pur di non essere costretto ad affrontarlo per reclamare quanto gli spettava.
Aveva di se stesso una considerazione così scarsa che pensava di dover dire grazie a chi, di tanto in tanto, si degnava di pagarlo. Questo era vero a tal punto che spesso, senza esserne richiesto, concedeva uno sconto sulla somma dovuta dal cliente.

Questa situazione era accettata fatalisticamente, come se fosse scontato che niente poteva essere fatto per modificarla. Di più, l'idea che qualcosa potesse essere fatta in tal senso non lo sfiorava neppure !

Adesso invece comincia a farsi strada l'idea che esiste anche un'altra possibilità, oltre quella di accettare la situazione passivamente. Lui si rende conto di possedere il mezzo per MODIFICARLA ATTIVAMENTE:  basta lavorare bene !

Questa è la parte positiva del sogno. Quella negativa sta nel fatto che il lavorare bene viene visto non come una cosa utile per se stessa, quindi da perseguire in quanto tale, ma solo per risparmiarsi lo sgradito compito di affrontare i clienti.

In conclusione: si è già compiuto il passaggio dall'atteggiamento PASSIVO a quello ATTIVO ma ancora non è  comparsa la GRINTA.
In ogni modo, il punto essenziale è che il paziente si sia reso conto che può modificare gli atteggiamenti nei confronti della vita che non gli piacciono più.


Sogno n. 144

Sono in un palazzo e voglio, o devo salire su un ascensore. Sono un po' preoccupato perché mi chiedo se l'ascensore abbia una intelaiatura sufficientemente robusta, di ferro. Infatti se non l'avesse, se ne avesse una di legno, potrebbe accadere che la corda d'acciaio tiri il pavimento da sopra facendo cedere le pareti e schiacciando chi è dentro contro il soffitto dell'ascensore. Propendo però a pensare che questa intelaiatura di ferro ci sia.
Comunque sia, prendo l'ascensore e arrivo all'ultimo piano, al di sopra delle abitazioni. Ricordo che noto subito tanta luce. Ho un po' di timore a scendere ma perché c'è il senso del nuovo, qualcosa del genere. Tutta questa luce ha qualcosa di sconosciuto. Nel complesso però è piacevole o, meglio, si può intravedere che dietro di essa ci sarà qualcosa di piacevole, magari una volta abituati.

Conosciamo già i timori che vengono associati all'ascensore nei sogni di chi sta facendo un'analisi e abbiamo anche detto che questo dipende dal fatto che l'ascensore simboleggia il "collegamento" tra il sotto ed il sopra, tra l'inconscio e la coscienza.

A dire il vero, la dinamica del possibile incidente descritto in questo sogno non rispetta le leggi della fisica ma noi non abbiamo nessuna intenzione di esaminare questo sogno con gli occhi del professare di meccanica razionale. A noi basta prendere atto che il paziente ha qualche dubbio che la struttura possa non essere sufficientemente robusta, esponendo così gli occupanti a morte sicura.
Poi, però, si rassicura e sale. Fin dove ? Fino ad arrivare "
al di sopra delle abitazioni" cioè al di sopra dei piani abitualmente frequentati ed abitati. In altre parole, arriva in un posto a lui SCONOSCIUTO, e lo ribadisce per due volte.

La prima cosa che nota in questo posto è la tanta LUCE-CONSAPEVOLEZZA. Infatti si sta sbarazzando degli automatismi che rendono buia la nostra mente. Come tutte le cose NUOVE, anche questa consapevolezza all'inizio è ambivalente: da un lato suscita qualche perplessità perché non sappiamo cosa potrà riservarci, dall'altro è piacevole perché ci incuriosisce e ci stimola.
Questa piacevolezza ancora non è presente ma lui ha la sensazione che arriverà presto, appena si sarà abituato a questo nuovo piano-grado di coscienza.

Da notare che, come sempre, il luogo della maggiore consapevolezza è immaginato trovarsi in ALTO, sopra il piano di vita abituale. In questo caso il traguardo raggiunto si trova in un palazzo. In altri casi il desiderio di elevazione è ancora maggiore e allora si sognano scalate di montagne, voli, ecc.

Mi preme sottolineare che lo scopo ultimo dell'analisi è rappresentato dai sogni di questo tipo. Per un bel tratto dell'analisi, invece, i pazienti conservano la convinzione che il lavoro da fare sia riconducibile a un dover mettere le mani in una "fogna "  !!!  E chi lo fa volentieri ?


Sogno n. 145

Indossavo un bel vestito da sposa che però non era della mia taglia, infatti ci cascavo dentro. Comunque, io mi sentivo lo stesso molto bella e attraente perché ero consapevole del fatto che l'essere bella e pulita dentro avrebbe abbellito anche quello che c'era fuori .......

...... poco dopo ero sdraiata su di un letto matrimoniale. Entrava nella stanza una ragazza molto giovane che mi proponeva di acquistare dei pantaloni. Erano molto carini ma, ad occhio, vedevo subito che non erano della mia taglia e la ragazza confermava che erano una taglia 42, così le dicevo che non potevo comprarli. Certo non mi sarebbe dispiaciuto essere un po' più magra ma mi stavo bene anche così com'ero.

Il vestito da SPOSA ed il letto MATRIMONIALE ci fanno capire che il sogno sta parlando della condizione di moglie così come la sta vivendo la sognatrice in questo momento.

Prima dell'analisi, ed anche per un buon tratto dell'analisi, questa paziente pretendeva da se stessa la più assoluta perfezione in tutto, quindi anche nel modo di interpretare il ruolo di sposa-moglie. Adesso, invece, comincia a distinguere l'apparenza dalla sostanza, a rendersi conto che l'arrosto conta più del fumo, che l'importante sta in quello che si è dentro.... non in qualche chilo in più o in meno sulla bilancia.

Nel secondo episodio del sogno questa maturità acquisita da poco risulta ancora più evidente: lei adesso è capace di rinunciare all'ideale di bellezza irrealistico oggi tipico delle nostre adolescenti plagiate dall'immagine della top-model, lei rinuncia alla taglia 42 offertale da una ragazza MOLTO GIOVANE e lo fa senza "strappi" dolorosi. Rimane, sì, il desiderio di essere un po' più magra ma è relegato sullo sfondo, non disturba più la vita reale, concreta. Adesso lei accetta il suo corpo così com'è e preferisce concentrare le sue energie sul lavoro di miglioramento interiore.

Dopo tanto lavoro e tanta costanza, anche per questa paziente è arrivata la stagione della vendemmia... !


Sogno n. 146

Incubo ricorrente.

Mentre cammino per strada mi accorgo del sopraggiungere di un autobus e cerco di farmi da parte. Improvvisamente un altro autobus, che non avevo visto prima, si avvicina velocemente e si ferma formando un angolo angusto (provo quasi un senso di soffocamento) con l'altra vettura. Durante la manovra degli autobus, cerco in tutti i modi, ma inutilmente, di richiamare l'attenzione su di me per evitare di essere schiacciata. A vetture finalmente ferme, mi guardo intorno angosciata per fare il punto della situazione e mi accorgo di poter sgusciare dalla parte posteriore ma ho qualche difficoltà a muovermi rapidamente; mi resta la preoccupazione di essere risucchiata dal movimento d'aria o sballottata tra le pareti degli autobus, al ripartire di questi, prima di esser riuscita a mettermi in salvo. A questo punto mi sveglio.

Durante l'ultimo incubo, le vetture addirittura formano un rombo al cui interno sono prigioniera. A nulla valgono tutti i miei tentativi di richiamare l'attenzione. A vetture ferme, cerco di concentrarmi razionalmente sul da farsi per evitare che gli autobus possano nuocermi o schiacciarmi quando si rimetteranno in moto. Nella convinzione di riuscire a scamparla, mi sveglio.

L'autobus rappresenta la nostra di vita di relazione con gli altri, il nostro spostarci avendo vicino il prossimo. Considerato lo stato dei nostri mezzi pubblici, possiamo anche aggiungere che l'autobus rappresenta spesso il nostro prossimo che ci sta "troppo" vicino, quasi sui piedi, insomma una vicinanza molesta.

La persona che ha fatto questo sogno coltiva aspirazioni spirituali e mistiche, quindi prova la sensazione che la vita laica-profana la imprigioni, la costringa, la schiacci, le impedisca di dedicarsi ai suoi ideali. I suoi impegni di lavoro, le sue relazioni sociali le appaiono esorbitanti. Per capire "quanto", basterà confrontare le dimensioni di un corpo umano con quelle di due AUTOBUS messi insieme.
Nonostante queste premesse, la conclusione è positiva in quanto ispirata alla convinzione di riuscire a venirne fuori.

Tutto questo apparirà più chiaramente dopo la lettura del sogno successivo.

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Dopo questa interpretazione, la sognatrice mi ha scritto così:

Con soddisfazione ti comunico che il mio incubo ricorrente non si è più ripresentato.
Nel quotidiano, sto cercando di mettere dei paletti quando mi sento forzata ad impegnarmi oltre il limite che mi sentirei di affrontare serenamente.
Incredibile, ho anche dato qualche piccolo taglio e... senza sentirne rimorso.

Ecco "La miniera d'oro dei sogni".... interpretati.... !!!


Sogno n. 147

E' giorno. Cammino lungo una strada di periferia in compagnia di un’altra persona non ben identificata. Sulla mia sinistra c'è la campagna. A destra sono consapevole che vive un gruppo elitario di persone benestanti. Hanno una loro struttura organizzativa che non conosco e che mi intriga.

Con la persona che mi accompagna riusciamo ad entrare in questa specie di mondo separato. Con mia grande sorpresa mi accorgo che, in realtà, le persone si affannano come formichine a costruire case, di un opprimente colore verde scuro o rosso cupo, con il materiale spugnoso usato dai fiorai.

Comincio a chiedermi che senso abbia tutto questo affannarsi per niente.
Continuo ad inoltrarmi in questo strano paesaggio dove vedo sempre persone, tutte prese da se stesse, correre affannosamente e dare grande importanza a cose che per me non hanno alcun valore.

La persona che è con me non vive la mia stessa sensazione di crescente angoscia e delusione. Inizio a desiderare di venirne fuori ma, con mio stupore, la via d'uscita sembra introvabile. Mi sembra di essere prigioniera in un labirinto.
Molto stanca, sola e preoccupata di non riuscire a ritrovare l'aria pura, mi rivolgo con forza al cielo per un aiuto. A questo punto un braccio, non fatto di carne, mi avvolge saldamente alla vita e mi trasporta sul ciglio della strada deponendomi sul muretto di cinta.

Sono stremata, accanto a me vedo uno strano piccolo oggetto d'avorio con delle incisioni che io ricollego allo yoga. Rifletto se prenderlo, e tenermelo come ricordo di questa strana avventura, ma non ho neppure la forza di allungare la mano. L'oggetto scivola per terra. Anche io sono in bilico sul muretto e rischio di ricadere indietro ma nuovamente interviene un provvidenziale aiuto esterno che dal di dietro mi spinge facendomi cadere in avanti, finalmente sulla strada libera. Il sole è al tramonto.

Rispetto al sogno precedente, qui vediamo emergere con maggior forza il conflitto interiore in cui si dibatte la sognatrice: è attratta dalla vita mistica-spirituale ma, nello stesso tempo, non si è liberata del tutto dalla seduzione che il mondo ed il benessere materiali ancora esercitano su di lei. Infatti quel mondo la "intriga" e la induce a darsi da fare per entrarci.

Una volta dentro, però, si accorge che quelle persone che prima considerava privilegiate ("gruppo elitario"), in realtà si affannano per costruire case opprimenti e fatte, per di più, con un materiale inconsistente come quello poroso che i fiorai usano per infilarci gli steli dei fiori. Questo materiale evoca l'idea di ARTIFICIALE e SENZA VITA perché viene spontaneo confrontarlo con la terra vera che nutre i fiori vivi.
La delusione-presa di coscienza della sognatrice è molto forte, tanto è vero che ripete più volte concetti analoghi:

A questo punto potrebbe sembrare tutto molto semplice: lei è rimasta delusa dal mondo "ordinario" quindi se ne distacca senza rimpianti e senza difficoltà. Troppo facile.... !!!

In effetti, è tutto molto più complicato e difficile: "La via d'uscita sembra introvabile"..... "Mi sembra di essere prigioniera in un labirinto"..... "Molto stanca, sola e preoccupata di non riuscire a ritrovare l'aria pura".

La situazione della sognatrice non è invidiabile perché non le piace più il mondo ordinario ma, nello stesso tempo, non è capace di uscirne.
Per sua fortuna, nel momento in cui sente di non riuscirci con le sue sole forze, chiede ed ottiene un intervento sovrannaturale (il braccio non fatto di carne).

Lo psicoterapeuta "laico" potrebbe considerare non positivo il fatto che la sognatrice risolva il suo problema grazie ad un doppio intervento "esterno" cioè non derivante da una sua maturazione-crescita come persona ma c'è da tenere presente che in questo caso il problema non sembra essere di natura nevrotica. A meno di considerare nevrotici tutti i mistici. Qualcuno l'ha fatto ma io non me la sento di seguirlo per questa strada, anche se "alcuni" aspetti della personalità mistica presentano risvolti meritevoli di approfondimento psicologico.

Il piccolo oggetto d'avorio che la sognatrice collega allo yoga, e che non ha la forza di prendere, può essere messo in relazione con una esperienza da lei fatta recentemente. Ha seguito un seminario cattolico in cui si è parlato della possibilità di utilizzare le tecniche yoga oltre ai tradizionali strumenti del cattolicesimo: preghiera, sacramenti, meditazione, opere di carità, ecc.
Evidentemente, per lei queste tecniche non vanno bene, forse le sente estranee alla sua mentalità ed alla sua cultura.

La persona che accompagna la sognatrice non è facile da interpretare, d'altra parte non sembra avere un ruolo molto importante nel sogno.

Più interessante è l'immagine del sole al tramonto che conclude il sogno. Il Sole ha molti significati ma in questo caso potrebbe essere il simbolo della luce FISICA-MATERIALE che sta diminuendo di intensità per lasciare il posto alla luce della conoscenza MISTICA alla quale aspira la sognatrice.


Sogno n. 148

Dopo avere scorso alcune pagine del suo sito, ho pensato di proporle un sogno che si è fatto piuttosto frequente negli ultimi mesi.

In esso sono inseguita da un killer (che è incappucciato di nero oppure non ha volto) che vuole uccidermi e dal quale continuamente fuggo e mi nascondo.

In genere questo sogno è accompagnato da altri, strettamente correlati, in cui vengo esortata ad affrontare il nemico perché, mi si dice, ne ho la possibilità.
Ho tentato di farlo, anche in sogni in cui sono consapevole di essere nel mondo onirico, ma l'angoscia che provo quando sono sul punto di affrontarlo (una vera e propria angoscia di morte) mi ha sempre distolta, fino ad ora, dal farlo: credo che la mia paura sia l'ostacolo più grosso.

Ultimamente mi vengono mostrati oggetti "magici" e molte armi in sogni in cui, contrariamente a quello che credo, viene ribadita la mia "forza".

Mi piacerebbe molto conoscere il suo parere perché apprezzo l'equilibrio con cui tratta questo argomento. Personalmente sono molto interessata ai sogni (tengo da anni un diario onirico) e ho cercato di leggere testi seri per poter lavorare un po', da sola, sui miei contenuti onirici: il risultato è che si è stabilita una specie di "collaborazione" tra coscienza e inconscio, che si rivela in consigli e suggerimenti, tipo quelli che ho descritto sopra.

Concludo dicendole brevemente qualcosa di me:  ho .... anni, sposata da ...., con .... figli, ..... Ho avuto un passato molto difficile, soprattutto in relazione alla mia famiglia d'origine, per superare il quale ho dovuto ricorrere ad una psicoterapia.
Spero che questi pochi cenni le siano d'aiuto. Per ora la ringrazio e le faccio i migliori auguri per il 1999 !
Spero di poter leggere presto una sua risposta.

Sull'immagine del killer si potrebbero fare molte ipotesi ma non ho elementi sufficienti per avvalorarne una piuttosto che un'altra. Dal momento che è riuscita a stabilire questa preziosa collaborazione tra coscienza e inconscio, la cosa migliore da fare è aspettare che si  produca spontaneamente la capacità di affrontare la situazione. Questo dovrebbe verificarsi presto, visti gli oggetti magici, le armi e la forza di cui dispone, anche se ancora non ne è convinta.
In questi casi, di solito, il pericolo e la paura svaniscono nel momento stesso in cui smettiamo di fuggire. Si legga, se non l'ha già fatto, il sogno n. 33. Soprattutto la conclusione.

Mi faccia sapere come va a finire la storia: sarà di aiuto a qualcun altro.


Sogno n. 149

Sto in una casa molto luminosa (ho l'età attuale). Dal piano terra si può vedere il piano superiore dove sta mia moglie. Tra i due piani c'è una scala la cui costruzione, però, non è  mai stata completata, nel senso che parte dal piano terra ma non arriva fino all'altro piano. Inoltre, sembra essere bloccata in alto. Anche volendo, non si può arrivare al piano superiore.
Non ho il desiderio di raggiungere mia moglie. Non c'è alcun tipo di comunicazione. Sono stupito per l'intensità della luce che c'è nella stanza.

Ecco la fotografia perfetta di un certo tipo di rapporto matrimoniale caratterizzato dalla mancanza totale di comunicazione tra i coniugi e dal predominio della moglie sul marito (lei sta in ALTO, lui in BASSO).

Il sogno dice anche che lui ha provato, inizialmente, a stabilire un contatto (la scala parte dal basso, dove si trova lui) ma il tentativo non ha avuto successo (la scala è incompleta, è bloccata e i due non si parlano nemmeno da lontano). Oramai lui non ha più il desiderio di fare altri tentativi ("Non ho il desiderio di raggiungere mia moglie").

Il sogno non dice, invece, quali siano le cause che hanno prodotto una situazione del genere. Bisognerà attendere altri sogni che ne chiariscano i motivi.

L'intensità della luce sta ad indicare la chiara consapevolezza che lui possiede (a livello profondo) di quale tipo di rapporto lo unisca ( ??? ) alla moglie.

Interessante notare che a livello cosciente lui è stato sempre convinto di essere quello che, a casa, "ha le palle". In effetti è proprio così ma dalle sue riflessioni, stimolate dal sogno, è emerso che nella sua vita si è verificato questo fenomeno: per evitare le discussioni senza fine con la moglie, lui da molto tempo le lascia campo libero e questo fatto ha indotto lei ad occupare il terreno lasciato vuoto dal marito.
L'abbandono del campo, perciò, non è stato determinato dalla debolezza o dalla paura ma del desiderio di tranquillità. Il guaio è che l'effetto finale resta identico: la moglie sta SOPRA e lui SOTTO.

Consentitemi di approfittare dell'occasione offertami da questo sogno per sottolineare il vantaggio senza pari offerto dal lavorare sui sogni, nella psicoterapia.
Se non ci fosse stato questo sogno, il mio paziente avrebbe continuato ad essere convinto che il suo comportamento verso la moglie era appropriato perché gli consentiva di procurarsi quel minimo di tranquillità di cui aveva bisogno per vivere. Non avrebbe mai capito, invece, quale prezzo finiva per pagare pur di assicurarsi la tranquillità.

Questo sogno (come gli altri, del resto) dimostra che la parte inconscia del nostro cervello molto spesso vede-capisce anche quello che sfugge completamente alla parte cosciente.
Ecco perché ci converrebbe utilizzare sempre anche questa "marcia in più" che possediamo.

Converrebe ai pazienti per guarire, agli psicoterapeuti per lavorare con i pazienti ed anche alle persone.... "sane" per mantenere il giusto equilibrio.
Insomma, "La miniera d'oro dei sogni"  !!!
Mi ripeto ? Chiedo venia ma credo ne valga la pena....  :-)


Sogno n. 150

Mi preparo in vista di un incontro di karatè o qualcosa di simile. Sarà una lotta autentica. Dovrò combattere con qualcuno in strada ma non ho la sensazione di un grande pericolo o della paura.

Questo paziente è lo stesso che ha fatto il sogno n. 143 e che ha sempre avuto il problema di affrontare gli altri, soprattutto a livello fisico. Pur di evitare lo scontro diretto, preferiva rinunciare anche a quello che gli sarebbe spettato di diritto.

Ecco, invece, che a livello profondo comincia a comparire l'atteggiamento opposto. Oltre questo,  la prospettiva della lotta imminente (e "autentica", tiene a sottolineare) lo lascia tranquillo e senza paura.
In più, lo scontro avverrà in strada cioè nel luogo tipico in cui si incontrano gli altri. Insomma, la grinta comincia a fare la sua comparsa.

Anche se il sogno fosse soltanto l'esaudimento di un desiderio e non l'anticipazione di un cambiamento nella vita reale, anche in questo caso esprimerebbe comunque un cambiamento positivo rispetto al suo precedente modo di pensare improntato alla RINUNCIA e alla RASSEGNAZIONE fatalistica, anche a livello profondo: una volta sognò di stare in prigione e l'unico suo pensiero era quello di starci il meno scomodamente possibile.


 

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