I cattolici e le sinistra
Il 30 agosto 2009 Giordano Bruno Guerri ha pubblicato nel suo blog un articolo con lo
stesso titolo. Avrei voluto riportarlo qui ma, non sapendo se la legge sul copyright me lo
consente, mi limito a riportare soltanto il mio commento. Potete trovare l'articolo di
Guerri a questo indirizzo: http://www.giordanobrunoguerri.it/gbgblog/default.htm
Lascio doverosamente a GBG i riferimento storici precisi e puntuali. A ognuno il suo mestiere. A me interessa la matrice psicologica di base che accomuna certi cattolici e certa sinistra. Questa matrice ha più componenti, ovviamente, ma la più importante mi sembra essere quella che caratterizza chi aderisce ad una RELIGIONE.
Che la religione sia di tipo confessionale o di tipo civile e secolarizzato cambia poco, in entrambi i casi gli adepti si sentono in possesso non della verità ma della VERITÀ e sono convinti di combattere non per il bene ma per il BENE. Soprattutto credono che lavversario sbagli PERCHÈ È CATTIVO (ontologicamente cattivo), non che sia cattivo perché sbaglia. Questo può sembrare soltanto un gioco di parole, invece definisce e permette di distinguere due tipologie umane profondamente diverse, quella che giudica prendendo in considerazione gli ERRORI e laltra che invece lo fa partendo dal concetto di PECCATO. Da lì scaturisce la propensione delladepto a indignarsi ogni volta per motivi che attengono alla VIRTÙ offesa. Da lì viene lantipatia immediata che suscita in chi lo ascolta parlare con supponenza, sempre pronto ad usare il pollice verso di tipo morale.
Volendo giocare al piccolo Freud si potrebbe dire che questo tipo umano ricava linesausta implacabilità con la quale si sente spinto a lottare contro il MALE dal fatto che PROIETTA allesterno le proprie parti cattive invece di affrontarle e integrarle nel cosiddetto foro interiore.
Ma torno alla politica. Il guaio per loro (cattolici e sinistra) è che - nonostante le loro buone intenzioni - due RELIGIONI raramente sono disposte a condividere la primazìa. Allora, non avendo più la sinistra dietro le spalle lapparato teorico granitico del marxismo, è facile prevedere quale fine laspetta nel confronto con laltra religione la quale è ben più e meglio equipaggiata per il conseguimento del successo grazie allesperienza bimillenaria che ha accumulato e alle affermate origini divine. Hai poco da opporre a chi ti obietta: Le tue motivazioni sono soltanto UMANE.
Il pacifismo, il volontariato, lassistenzialismo vanno bene per organizzare le marce e per dare ai seguaci lillusione di essere legati da un cemento comune, ma si volatilizzano come nebbia al sole appena si presentano i problemi grossi sui quali bisogna prendere una decisione univoca: sì o no. Mi riferisco ovviamente alle questioni che Guerri elenca nellultima parte del suo articolo.