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Morale e diritto alla vita


Il 27 agosto 2009 Giordano Bruno Guerri ha pubblicato nel suo blog un articolo con lo stesso titolo. Avrei voluto riportarlo qui ma, non sapendo se la legge sul copyright me lo consente, mi limito a riportare soltanto il mio commento. Potete trovare l'articolo di Guerri a questo indirizzo:  

http://www.giordanobrunoguerri.it/gbgblog/default.htm



Romano Badiali ha commentato:

 

Il Corriere della sera del 25 agosto, dopo avere dato la notizia relativa al giovane Gareth Anderson, aggiungeva quanto segue: “….Teenager e alcol. Un problema enorme. Considerata «una piaga sociale». Soprattutto in un paese dove da una parte i DONATORI di FEGATO SCARSEGGIANO, dall’altra le RICHIESTE SONO IN CONTINUO AUMENTO. Per questo le linee guida sono chiare: a chi non dimostra di essere stato sobrio per almeno sei mesi, nessun trapianto”.

Se si tiene presente questo aspetto della notizia, la decisione delle autorità inglesi sembra sia dovuta più al pragmatismo anglosassone che all’intenzione di punire chi cerca il piacere.

Detto questo, mi sorgono spontanee alcune domande: “Ma allora lo Stato cosa dovrebbe fare? Guardarsi bene dall’intervenire quando i giovani si abbandonano allo “sballo” - perché altrimenti sarebbe giudicato autoritario e repressivo - e poi correre a riparare i disastri prodotti dallo sballo stesso? Questo benedetto Stato (padre) lo vogliamo, non lo vogliamo o lo vogliamo solo per incollare i cocci prodotti dalla nostra richiesta di libertà totale (lo sballo)?

 

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