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Riscrivere il Risorgimento


Il 5 settembre 2009 Giordano Bruno Guerri ha pubblicato nel suo blog un articolo con lo stesso titolo. Avrei voluto riportarlo qui ma, non sapendo se la legge sul copyright me lo consente, mi limito a riportare soltanto il mio commento. Potete trovare l'articolo di Guerri a questo indirizzo:  

http://www.giordanobrunoguerri.it/gbgblog/default.htm



Meno retorica patriottarda e più verità storica sul nostro Risorgimento. Stupendo, magnifico! Ma il mio dubbio (quasi una certezza) è che il tutto andrà purtroppo ad alimentare un fuoco che già arde vigoroso per conto suo cioè quello del patriottismo legittimo, ma malconcepito di molti meridionali. Malconcepito perché basato esclusivamente sul VITTIMISMO e sul REVANSCISMO livoroso.

Temo che la mia sia una previsione fin troppo facile. Il nuovo libro sulla storia del Risorgimento non è stato ancora pubblicato e già abbiamo un’avvisaglia dell’effetto che produrrà, basta leggere il seguente commento di uno dei lettori del Giornale:
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Ma che sta succedendo???? Dopo mesi di antimeridionalismo sfrenato, dopo mesi durante i quali noi TERRONI siamo stati trattati dalle colonne di questo giornale peggio della spazzatura, dopo tutte le stron***zate proclamate dai più beceri beoni della camicia verde….. adesso qualcuno vuole raccontare la storia del risorgimento?? vuole porgerci delle scuse??…No, GRAZIE, SCUSE NON ACCETTATE! non ci interessano !!! Siamo fieri, orgogliosi dei nostri eroi, dei nostri martiri, di quelli di ieri come di quelli di oggi! Di chi si è immolato sul Piave per salvare le chiappe a qualche ”PUTEA” (visto che i Suoi uomini non erano capaci), come di chi, oggi, porta avanti le scuole, le università, le prefetture, le questure gli ospedali e tutte le altre strutture del nord…ci basta che per entrare negli uffici che abbiamo conquistato (con le LAUREE acquisite col sudore dei nostri cafoni) dobbiate bussare, chiedere PERMESSO, darci del lei (quando vi riesce) e restare in piedi ad aspettare…
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Ecco un’altra mia facile previsione: se scriverai CENTINAIA di pagine sulle INFAMIE e sugli ORRORI compiuti dai Piemontesi nel Meridione e poi, soltanto alla fine del libro, scriverai due righe come queste: “L’Unità è stata indispensabile, quindi preziosa, per il formarsi di un popolo italiano, e anche per lo sviluppo e l’economia dell’intero Paese”, se ti limiterai a queste due righe di apprezzamento per l'opera dei piemontesi, le due righe scompariranno come fa il granello di sabbia di fronte alla montagna.

Come commenta giustamente un altro lettore del Giornale, bisogna evitare che nascano nuove leggende metropolitane del tipo “brigantaggio inteso come guerra di LIBERAZIONE di un popolo che si oppone all’occupazione straniera”. Se il brigantaggio era davvero finanziato dalla Chiesa e dai Borboni, come dice GBG, mi sembra quantomeno arduo sostenere che avesse come scopo una LIBERAZIONE.

Infrangere i tabù risorgimentali e demolire i miti patriottardi, questo va benissimo, ma attenzione a non crearne altri speculari e contrari. Per evitarlo bisognerebbe che il libro in cantiere riportasse anche le ragioni dei Piemontesi, le difficoltà e i rischi che dovettero affrontare per evitare il fallimento della loro impresa. Per ottenere questo risultato di “equilibrio”, due sole righe alla fine del libro non bastano.

Per risolvere il problema del meridione, inoltre, bisogna che i meridionali SMETTANO DI ALIMENTARE L’ORGOGLIO DISTORTO contenuto nel commento che ho  riportato sopra.

Il napoletano Presidente della Repubblica ha esortato i meridionali a cercare, per poi modificarli, i comportamenti negativi che impediscono alla società meridionale di diventare finalmente moderna. Se non si fa questo, tutti i finanziamenti e gli aiuti faranno la fine dell’acqua versata dentro un cesto di vimini.

6 Settembre 2009


 

 

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